La Claret Jug, la storica brocca d’argento realizzata nel 1872 per premiare il vincitore dell’Open Championship, tra i più ambiti riconoscimenti di ogni campione di golf, è esposta nella prima giornata di gara, accanto alla coppa dell’Open d’Italia, sul tee della Buca Uno del Golf Club Argentario.
Una occasione per ammirarla da parte degli appassionati ma anche per i giocatori che hanno iniziato il loro torneo con l’immagine di una icona del mondo del golf nei loro occhi.
La presenza della Claret Jug qui all’Open d’Italia rappresenta anche la possibilità per i due migliori classificati, se non già qualificati, di conquistare un posto nel field del “The Open”, in programma dal 17 al 20 luglio a Portrush, in Irlanda del Nord, il Major più antico al mondo (la prima edizione si giocò nel 1860) vinto, peraltro, nel 2018 da Francesco Molinari.
Nei prossimi giorni la Claret Jug sarà esposta nel Villaggio Commerciale, a disposizione per foto e selfie degli spettatori.
Ieri si è disputata la Rolex Pro-Am. La squadra di Jorge Campillo, con i dilettanti Gian Luca Baldini, Fabio Ustignani e Simone Santovito, si è imposta con “meno 30” nella gara che tradizionalmente apre il torneo.
Ha superato la formazione dell’altro iberico Rafa Cabrera Bello, con Mirco Caretti, Giovanni Dosso e Rocco Forte, seconda con “meno 28”. In terza posizione con “meno 24” la compagine di Filippo Celli, con Diego Antonelli, Nicolò Vicini e Mauro Botticelli, che ha preceduto per il miglior punteggio sulle ultime buche il team di Andrea Pavan, con Roberto Curà, Angelo Pizzaferri e Beatrice Tamburi e dell’inglese Jordan Smith con Francesco Rocca, Antonio Di Carlo e Matteo Dore.
A testimonianza della forza inclusiva del golf sono scesi in campo i giocatori azzurri paralimpici: Andrea Plachesi, Vittorio Cascino e l’atleta non vedente Alessandro Fava, condotti dal belga Nicolas Colsaerts, mentre Tommaso Perrino, Ambassador della FIG, ha guidato la squadra formata da Giulio Bazzi, Stefano Guarducci e Simone Di Tommaso.