“Giocare l’Open d’Italia è sempre stato uno dei miei sogni da bambino, fin da quando i miei genitori mi hanno portato a vederlo rispettivamente in Lombardia, al Gardagolf & Country Club, e in Emilia-Romagna, al Modena Golf & Country Club. Potete immaginare cosa abbia significato non solo coronarlo quel sogno, ma vincere poi due volte il torneo. Emozioni fortissime e ricordi indelebili”.
Con queste parole, in una intervista sui canali federali, Francesco Molinari spiega il suo legame speciale con l’Open d’Italia. “Il primo lo giocai nel 2000 (vinse l’inglese Ian Poulter, ndr), in Sardegna, all’Is Molas Golf Club e da amateur. Esattamente un anno dopo aver fatto da caddie, a Torino, a mio fratello Edoardo. L’impresa del 2006, in Lombardia, al Castello Tolcinasco Golf Club rappresenta qualcosa di davvero indimenticabile. Fu la mia prima vittoria da professionista, dopo una settimana bellissima”.
Ventisei anni dopo Massimo Mannelli – nel 1980 al Circolo del Golf Roma Acquasanta – un azzurro tornò a vincere l’Open nazionale. Chicco Molinari ci riuscì all’età di 23 anni e 180 giorni, con uno score di 265 (68 65 67 65, -23) colpi.
Dieci anni dopo, nel 2016 (ultimo successo azzurro nella competizione), sempre in Lombardia, ma al Golf Club Milano di Monza, firmò il bis davanti a un pubblico in festa.
“Una sensazione diversa, così come diverse erano le aspettative grazie al percorso effettuato e a una cornice di pubblico magnifica. Per chi viene da nazioni golfistiche con meno tradizione, giocare l’Open in casa rappresenta qualcosa di bellissimo. Con la possibilità di vivere e provare grandi emozioni. Quest’anno, purtroppo, all’Argentario Golf Club, in Toscana, non potrò esserci perché impegnato, negli stessi giorni (dal 26 al 29 giugno, ndr), sul PGA Tour. Giocherò a Detroit il Rocket Classic, con la speranza però di tornare a disputare, nei prossimi anni, l’Open d’Italia. Sono davvero dispiaciuto perché ogni anno, una volta usciti i calendari dei principali tour, la mia attenzione si rivolge sempre sull’Open”.
Nei pensieri di Francesco Molinari c’è anche la Ryder Cup di Bethpage (New York, dal 26 al 28 settembre prossimi). “Mi piacerebbe davvero esserci. Per conquistarmi un posto in squadra, tra i 12 giocatori, servirà una estate di risultati incredibili. Difficile, ma in passato mi è già successo. Non chiudo la porta fino a quando ci sarà un’opportunità. Altrimenti, spero di far comunque parte del Team Europe guidato da Luke Donald, nuovamente tra i vicecapitani come già successo nel 2023 al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, a Roma. In quell’occasione – conclude Molinari – siamo riusciti a creare un gruppo e un’alchimia fantastica. Vediamo quel che succederà”.
Nella foto: Francesco Molinari