‘Vieillir, c’est bizarre: on est toujours le meme gamin enthousiaste coincé dans un corps en ruine…’. Dammi una mano, Didier Lapeyronie, amabile compagno di gioco e Segretario emerito dell’Associazione giornalisti golfisti di Madame la France, ora socio Aigg e cittadino milanese. Didier, che sotto il diluvio con Massimo De Luca ne ha tirati 123 nel giro e mezzo (27 buche) del sedicesimo Campionato di doppio Aigg, Memorial Paolo Dal Fior, traduce: ‘Invecchiare è davvero cosa strana: si è ancora monelli entusiasti a volte ingabbiati in un corpo in lento disarmo’.
Sì, si può essere davvero ancora monelli felici, giovani e meno giovani, nella gara che da sedici anni ci riunisce nello splendido Garda Hotel San Vigilio Golf. Siamo sul campo del 77° Open d’Italia per questa competizione degli affetti e dell’amicizia, vera gara del cuore. La celebriamo ancora una volta il 22-23 ottobre, Quattro palle la migliore il primo giorno, Greensome, mutilata a 9 buche per la pioggia dal Comitato di Rovigo, il secondo giorno. Stableford individuale il 23 per gli Amici.
Attorno, accarezzate da un leggero velo autunnale, le dolci colline che fanno da corona al San Martino, al Solferino e al Benaco (i tre percorsi li conosciamo a memoria) rievocano ogni volta echi di storia patria e le liriche d’amore del divino Gaio Valerio Catullo. A Sirmione Catullo aveva una villa meravigliosa, visse e morì nella capitale, ma qui si rifugiava per curare le ferite di cuore e di battaglie civili. “Delle isole e delle penisole la più bella, dolcissima Sirmione…”, cantava il poeta bevendo incantato del Lugana.
Qui attorno, a Custoza, nel luglio del 1848, il maresciallo Radetsky, dopo essersi rifugiato nel Quadrilatero, sconfisse Carlo Alberto e i francesi nella Prima guerra d’indipendenza e da qui riportò l’imperial esercito austro-ungarico a Milano dove bastonò i ribelli che l’avevano cacciato dopo cinque giornate di rivolta. Proprio qui, tra un bunker e tra un green e l’altro del San Martino, nel giugno di undici anni dopo, nella Seconda guerra d’indipendenza, Vittorio Emanuele e i francesi sbaragliarono gli austriaci. I francesi ci hanno dato spesso una mano, siamo più che cugini, loro sono degli italiani seri e noi, in fondo, siamo dei francesi allegri. Didier Lapeyronie, dai allora una mano al tuo compagno di gioco Massimo De Luca e, se puoi, anche a me. Qui, con questa pioggia, io non vedo la bandiera, non quella dei Savoia, quella del par 5 del Benaco. Dammi almeno la linea…
Qualche ‘fuorionda’ accanto alla cronaca. Il campo è pesante, ha sofferto per le eccessive piogge autunnali. Salviamolo. Sui cart i display, collegati all’universo con il gps, danno indicazioni rigorose: qui si deve seguire il percorso a destra del fairway, qui invece bisogna seguire il percorso a sinistra. Sì, ma con questa pioggia, guardo la linea o fermo la testa o approccio con il peso sulla gamba sinistra o tiro il 7 o tiro il legno o leggo il display…o… mi perdo nella palude di mangrovie che circonda il green della 8. Il cart numero 37 di Zoldan qui non va avanti, ma neanche indietro a ritrovare il percorso tracciato e consentito perché nel fare retromarcia, stanco e ribelle, si è appoggiato sfinito a un carpino di trent’anni.
Il player, in là con l’esperienza ma ancora un gamin, praticamente un monello, verrà salvato dal direttore Gianandrea Armellini e dal caddie master che scioglieranno online l’enigma informatico, parleranno col cielo e lo rimetteranno in pista. Cadranno nella stessa disavventura su buche diverse le coppie con cart Colognola-Palombo e Corso-Degano. Seduti sui cart oggi non si possono avere idee confuse: o si va a destra o si va a sinistra, mai in fairway.
Salvatore Brancati, atterrato con la sua signora a Verona da Palermo, alla vigilia ha atteso con ansia bagagli e sacca smarriti all’aeroporto. Dovrà cercare un supermercato per rifornirsi di abbigliamento e, compagnia di volo volendo, sarà impeccabile alla cena.
La classifica vedrà ai primi posti, nell’ordine, i determinati e i talentuosi Bucarelli-Dore, Pacciani-Gallerani, D’Argenio-Polesini. Il lordo finirà nelle sacche di Benito Russo e Massimo Calamo. Il premio riservato agli amici finisce tra le mani di Claudio Razzini, che deposta la telecamera ha impugnato i ferri con altrettanta sapienza.
C’è aria di festa tra i tavoli che ospitano Pietro Apicella (Ceo del resort) e signora, Marco Dal Fior e signora, Simone Frattini e Filippo Bandini, sponsor delle penne Visconti, Stefano Cazzetta, Maurizio Losa e Michele Gallerani.
Sara Apicella, vicepresidente, è al tavolo con Gianandrea Armellini, golf manager, Benito Russo, Paolo Pacciani, Stefano Ajolfi, Massimo Calamo e signora, Dario Bartolini. Gabriele Ciotti dello staff siede accanto a Maria Lalia, executive-manager, Marco Bucarelli e signora, Stefano Nava, Laura Visentin e consorte.
Cento rubriche televisive di cucina hanno affinato i nostri gusti e stimolato la curiosità. Ecco dunque il menù presentato dallo chef Antonio Irardi convocato tra i tavoli per un applauso: calamaro ripieno su salsa rustica di pomodoro, risotto all’arancia con aneto e carpaccio di gambero rosso, darna (fetta tagliata a crudo) di ombrina scottata su guazzetto di vongole e pomodorini, sorbetto di mango e pepe di Sichuan (provincia cinese), mousse di cioccolato semifredda fondente e amarene.
Degna di gloria l’etichetta di rosso Ciprian. Alternative felici arrivano in tavola per il vegetariano e il vegano indicati, per il servizio e per il plotone d’esecuzione, da due eleganti segnaposto.
È il momento del risvolto affettivo e solidale che accompagna ogni nostro incontro. Lo avvia il presidente Cazzetta che sottolinea la cordialità dell’evento, la calda ospitalità del presidente Apicella, proclamato socio onorario Aigg. Stefano accenna anche alla beneficenza (abbiamo superato i 200 mila euro) e annuncia la devoluzione di altri 2.500 alla Casa di Paolo.
La Casa di Paolo è un faro di luce discreta che sta dietro ogni nostro memorial-campionato di doppio. Accoglie per il doposcuola 90 ragazzi fragili e non, è un’istituzione nota in Varese, porta il nome del primogenito di Eugenia e Marco Dal Fior scomparso tragicamente quindici anni orsono. “Abbiamo sublimato un grande dolore trasformandolo in una ragione di vita”, dice Eugenia che ringrazia anche Golf Television di Marco Bucarelli e Marco Lanza che hanno destinato alla Casa di Paolo più di 40 mila euro raccolti nel loro circuito golfistico.
“La Casa di Paolo è ormai un’istituzione che irradia raggi di solidarietà sulla comunità e su chi la conosce”, conclude Marco. “Richiede impegno e denaro per pagarne i costi. A volte non dormo pensando a come gestirne il bilancio, sono certo tuttavia, e ne traggo coraggio, che voi sarete sempre al nostro fianco”. Il bene richiama sempre altro bene, i buoni sentimenti sono autogeneranti di buoni sentimenti, la Casa di Paolo avrà lunga e fiorente vita.
Prima del rompete le righe, il neo socio Pietro Apicella corrobora fisici e menti con un rinfresco luculliano. Nel 2025 la nostra associazione compirà cinquant’anni. Il presidente del Garda Hotel San Vigilio Golf ci invita a festeggiare qui la ricorrenza anche per il Campionato individuale che aprirà la stagione. Impossibile declinare l’invito. In alto i driver e i cuori.
CAMPIONATO ITALIANO DI DOPPIO – 16° MEMORIAL PAOLO DAL FIOR
GOLF CLUB S. VIGILIO – 22/23 Ottobre 2024
I PREMIATI
1) Marco Bucarelli/Matteo Dore 101; 2) Paolo Pacciani/Michele Gallerani 105; 3) Renato D’Argenio/Gianpaolo Polesini 106. 1° Lordo: Benito Russo/Massimo Calamo 118. 1° AMICI: Claudio Razzini 18.
LA CLASSIFICA
1) Marco Bucarelli/Matteo Dore 101; 2) Paolo Pacciani/Michele Gallerani 105; 3) Renato D’Argenio/Gianpaolo Polesini 106. 4) Benito Russo/Massimo Calamo 107; 5) Stefano Nava/Stefano Cazzetta 109; 6) Roberto Roversi/Domenico Calcagno 110; 7) Dario Bartolini/Maurizio Losa 111; 8) Mauro Santoni/Matteo Losa 113; 9) Albert Tamietto/Roberto Zoldan 116; 10) Marco Lanza/Stefano Buccafusca 119; 11) Ruggiero Palombo/Massimo Colognola 120; 12) Sandro Marini/Massimo Mazzitelli 120; 13) Didier Lapeyronie/Massimo De Luca 123; 14) Salvatore Brancati/Stefano Spisani 125.