Nella Villa Porto Rapallo, davanti al porto della città ligure, sono esposte 33 opere in permanenza dell’artista Giorgio Piccaia. Lisa Pelloso e Simon Catt, proprietari della bella villa Liberty, hanno avuto l’idea del Drive-In Art Gallery ora Piccaia Museum.
Nel vasto piano interrato ristrutturato con luci museali sono sistemate sette grandi tele, otto opere su plexiglas e quattro papiri dell’artista italo-svizzero, mentre negli altri piani e negli spazi comuni della villa sono posizionate piccole sculture, acrilici su carta e acetato e un olio su tela, e cinque piccole opere su plexiglas.
Tutte le opere sono legate alla Sequenza di Fibonacci e sono state selezionate da Lisa Pelloso con l’artista.
Così scrive la critica d’arte Pamela Stroppa sul lavoro artistico di Giorgio Piccaia: “I numeri della sequenza di Fibonacci, riscoperta da Piccaia grazie al consiglio di un monaco del monastero di Santa Caterina del Sinai, sono lo strumento principe per ricercare e meditare su quell’Uno che garantisce l’equilibrio dell’Universo, in un perpetuo movimento attraverso la ripetizione costante della serie indefinita e continua che diventa una sorta di mantra utile all’artista per trovare e raggiungere il proprio ritmo interiore, il respiro di Dio che è in noi, il percorso dell’anima dal finito al non finito, dal quotidiano all’assoluto”.
Sempre Pamela Stroppa aggiunge: “Ogni sequenza è sempre uguale a sé stessa, e il gesto sulla tela o sulla carta può sembrare ripetitivo, ma solo in apparenza: si parte sempre dall’uno, dalla radice -sacra- della vita e del modello, e da qui l’artista crea un suo ritmo, entrando in uno stato meditativo di cui ignora la destinazione finale e che ogni volta porta ad un qualcosa di diverso, qualcosa che non ci si aspetta, che si esplica pienamente ora nella gestualità, ora nel colore, ora nel supporto. Poliedrica, infatti, è la creazione di Piccaia, un libero sperimentatore oltre che un libero pensatore, per cui le tecniche sono solo uno dei mezzi per raggiungere quella conoscenza di sé, quell’equilibrio nell’Uno”.
Così Giorgio Piccaia descrive le sue opere: “Uso i numeri come fossero pittogrammi. Li scrivo e ancora li riscrivo seguendo la Sequenza illimitata di Fibonacci. Una non ripetizione, un mantra che tende a uno stato indefinito per la costruzione della Grande Opera, verso l’armonia e la pace”.
Villa Porto Rapallo risale ai primissimi anni del Novecento. È situata davanti al nuovo porto Carlo Riva. Era originariamente una grande casa di famiglia, prima di essere trasformata in un hotel a servizio completo e in una rinomata mecca dell’intrattenimento per le star musicali internazionali.
Negli anni Sessanta e Settanta sono stati ospiti d’onore dell’hotel artisti del calibro di Frank Sinatra, Chet Baker, Stevie Wonder, Donna Summer, Gloria Gaynor, Ray Charles, James Brown, Julio Iglesias e Liza Minelli.
Dopo un periodo di abbandono durato 30 anni, Villa Porto Rapallo è stata riportata in vita dai suoi nuovi proprietari, Simon Catt e Lisa Pelloso, che hanno reinterpretato lo spazio in cinque appartamenti moderni e lussuosi, rispettando al contempo il patrimonio iconico dell’edificio anche con la creazione del Piccaia Museum.
Giorgio Piccaia è italo-svizzero (Ginevra 1955). È figlio d’arte, suo padre Matteo è un maestro del Novecento. Fin da giovane con il padre ha frequentato gli ambienti artistici ginevrini e milanesi.
La sua carriera artistica è stata segnata da incontri significativi con figure come John Cage e Jerzy Grotowski, che hanno influenzato il suo approccio all’arte, caratterizzato dallo spoglio del non essenziale e dall’ascolto di sé e dell’ambiente. Negli anni ’80, ha frequentato Corrado Levi alla Facoltà di Architettura di Milano, passando dalle performance alle arti visive.
Nel 2022 ha realizzato un’importante mostra diffusa a Pisa per gli 850 anni dalla nascita di Leonardo Pisano detto Fibonacci. Attualmente, Piccaia vive e lavora ad Agrate Conturbia in provincia di Novara, in Italia.
Nella foto: Villa Porto Rapallo