Il golf del futuro? Veloce e divertente, in una parola: smart. Da queste premesse nasce la prima edizione della Happy Gilmore Golf Cup, che si giocherà all’Imola Golf Zolino il 7 giugno prossimo. Sarà un evento diverso da tutti quelli cui si è soliti partecipare, con un format di gara unico e un contesto raro da trovare in un circolo di golf.
A promuovere l’idea sono stati due giovani golfisti, Davide Santandrea (30 anni e socio Aigg) e Mattia Carletti (38 anni): “Giocando a golf da tanto tempo ci siamo accorti di due aspetti importanti – raccontano gli organizzatori -. Da un lato manca un evento di golf che sia aggregante e coinvolgente, dall’altro è sempre difficile invitare amici o famigliari ad assistere alle gare”.
Dalla premessa alla realizzazione il passo è stato breve. Nove squadre composte da quattro giocatori si sfideranno in alcune challenge: due sfide al trackman (longest drive e foursome) e due sul campo pitch&putt di Zolino. La formula match play a squadre in ogni challenge garantirà adrenalina e divertimento.
“La TGL League lanciata da Woods e McIlroy ci ha confermato la bontà della nostra idea – riprendono Davide e Mattia -. I golfisti, soprattutto i giovani, desiderano nuove esperienze e in tal senso la risposta ottenuta in termini di partecipazione è andata oltre ogni nostra aspettativa. Saranno in gara giocatori di almeno sette circoli tra l’Emilia e la Romagna, alcuni verranno da fuori regione, saranno poi presenti giovani con presenze in nazionale e giocatori professionisti tra maestri e tour player”.
E il contesto che si creerà durante la gara mira ad essere la chiave vincente: un ambiente che possa far sentire a proprio agio anche chi non gioca a golf. Per questo, contemporaneamente alla gara, verrà allestito un food corner con cibo preparato al momento, angolo cocktail con barman e dj set che farà ballare tutti con musica da consolle. “Ci auguriamo sia il primo di una serie di eventi, crediamo molto in questo progetto e vogliamo che il nostro sport possa abbattere tutti i pregiudizi di cui, purtroppo, ancora oggi è oggetto in Italia” concludono gli organizzatori.