Da Venezia Lido giungono le conferme sul cartellone del “Ferrara Film Festival”, al suo decennale. La Mostra è solitamente un ottimo diffusore di eventi che verranno, il luogo è quello adatto per stendere proclami, srotolare programmi, annunciare future giornate di resistenza cinematografica.
Claudia Conte, dal 20 al 28 settembre, sarà la nuova co-direttrice al fianco di Maximilian Law e questa è la novità diciamo di vertice, quelle artistiche hanno già dei titoli e, soprattutto, esaltano tre anniversari.
Zitto zitto se n’è andato mezzo secolo dal debutto italiano, il 7 marzo 1975, di “Profondo Rosso” — cominciamo dai ricordi inquietanti, valà — perché allora l’opera di Dario Argento metteva un po’ d’ansia, sostenuta pure dalla musica non certo rilassante dei Goblin. E così dall’abituale thriller il regista scivolò nell’horror, proseguendo poi i lavori con “Suspiria”.
Cinquant’anni fa, restiamo in zona metà dei Settanta, sbucò dalla tv il faccione esotico di Kabir Bedi che finalmente ci consegnava un’idea fisica di Sandokan, eroe immaginato mentre dal divano volavamo a Mompracem. Diciamo che lo conoscemmo televisivamente nel gennaio 1976, ma l’anticipo del FFF è comunque gradito.
E ci sarà pure un ventennale da onorare: con “Crash” del due volte Oscar Paul Haggis, uscito sul proscenio delle sale cinematografiche nel 2005. Umanità varia di Los Angeles incrocia i propri destini con un abbondare di rabbia e di intolleranza. L’esplorazione del razzismo è compiuta attraverso la conoscenza di un procuratore, di una coppia di colore, di un poliziotto e di un fabbro ispanico.
L’opening night, giusto per chiedere in prestito un inglesismo caro ai festival internazionali, avrà una chicca del tutto italiana, fra l’altro. E sul grande schermo, poco prima di finire con ufficialità nei cinema italiani, compariranno le immagini di “Esprimi un desiderio” di Volfango De Biasi, film girato in una villa di un paesino del Friuli Venezia Giulia trasformata in casa di riposo per anziani danarosi.
Diego Abatantuono, uno degli ospiti, avrà a che fare con un giovanotto piuttosto irrequieto, che ha la faccia e le movenze di Max Angioni uno dei comici italiani in ascesa.
Per la chiusura ci penserà a spegnere la luce il cinese “The Shadow’s Edge”, diretto da Larry Lang e con la partecipazione straordinaria di Jakie Chan.
Un fuori concorso interessante sventolerà bandiera tricolore: si tratta di “Fellinesque — L’eterna danza di Fellini”, di Federico Mancuso con Dante Ferretti, Alvaro Vitali e Liana Orfei.
Si dà per certa la presenza al festival ferrarese anche di Stefania Rocca, interprete del film in concorso “Cuore di carta” e dello stesso cineasta canadese Paul Haggis.
Come ogni concentrato cinematografico richiede, le masterclass faranno parte del programma, ovvero gli approfondimenti con in cattedra professori emeriti: per l’occasione siederanno di fronte alla platea Dario Argento, Haggis e Kabir Bedi. Per il cinema italiano saranno della partita Giorgio Pasotti e Cristiana Capotondi.
Come dessert verrà offerto un focus sul Cinema degli anni Settanta