A cento anni esatti dalla prima edizione dell’Open d’Italia, svoltasi nel 1925 presso lo storico Golf Club Alpino di Stresa, il prestigioso marchio Herno – eccellenza italiana dell’abbigliamento, simbolo di eleganza funzionale e know-how manifatturiero – ha celebrato questo importante anniversario con un evento esclusivo: una Pro-Am d’élite che ha unito storia, sport e stile in un’unica giornata memorabile.
La gara, giocata con la formula tour scramble, ha visto aggiudicarsi il primo premio dalla squadra capitanata da Federico Zucchetti accompagnato dagli atleti paralimpici della FIG Cristiano Berlanda, Giulia Marabotti e Fabrizio Gardiol. Al secondo posto si sono piazzati Riccardo Nicora, Sergio Ercoli e Italo Maroni capitanati da Gregorio De Leo, seguiti in terza posizione da Stefano Mazzoli, Umberto Gandini, Carlo Mascioni e Daniele Pompa. Il nearest to the pin dei professionisti è andato a Costantino Rocca, mentre quello dei dilettanti è stato vinto da Kim Tai Sob.
L’appuntamento fissato per il 21 giugno 2025, data scelta per celebrare il centenario del primo Open d’Italia, ha anticipato simbolicamente l’82ª edizione del torneo, in programma dal 25 al 29 giugno presso l’Argentario Golf & Wellness Resort, a testimonianza del profondo legame tra le radici storiche e il presente del golf italiano.
L’evento è stato fortemente voluto da Claudio Marenzi, presidente del Golf Club Alpino di Stresa e presidente del Gruppo Herno, da sempre legato ai valori di eleganza, tradizione e innovazione. Marenzi ha espresso il desiderio che questa celebrazione non resti un episodio isolato, ma accompagni simbolicamente l’Open d’Italia almeno per altre due edizioni, nel segno della continuità e della memoria storica. Il Golf Club Alpino, infatti, detiene il primato di aver ospitato le prime tre edizioni dell’Open d’Italia (1925, 1926, 1927).
«Non mi considero un golfista, ma un giocatore dell’Alpino» – ha dichiarato Claudio Marenzi–. Frequento questo circolo perché mio padre, Giuseppe, ne è stato uno degli storici presidenti. Quando, qualche anno fa, mi è stato chiesto di seguirne le orme e diventare io stesso presidente, ho colto l’occasione per riprendere a giocare. È un piccolo club storico, rimasto a 9 buche come lo era all’origine. In questi anni ho lavorato al fianco del consiglio per renderlo sempre più un piccolo parco, unico nel suo genere. L’idea di festeggiare il 100° anno dal primo Open d’Italia l’ho pensata e sostenuta perché ritengo che questo luogo, insieme alla regione che lo circonda, debba essere onorato come merita. E vorrei che, un giorno, questo piccolo evento diventasse grande, contribuendo alla crescita e al consolidamento del golf in Italia».
Per l’occasione, Herno ha organizzato la Pro-Am riservata a sole 15 squadre, ciascuna affiancata da un professionista che ha partecipato in passato all’Open d’Italia o che prenderà parte all’edizione in programma all’Argentario:
John Catlin, Jeff Overton, Costantino Rocca, Gregorio De Leo, Stefano Mazzoli, Jacopo Vecchi Fossa, Flavio Michetti, Aron Zemmer, Filippo Bergamaschi, Giovanni Manzoni, Alessandro Tadini, Luca Memeo, Manfredi Manica, Lorenzo Gagli e Federico Zucchetti.
Il Golf Club Alpino di Stresa, teatro del primo Open d’Italia nel 1925, ha vissuto un momento iconico: un ritorno alle origini per onorare il passato e rinnovare l’impegno verso il futuro del golf in Italia. Al fianco di Herno, Rolex, orologio ufficiale della manifestazione e simbolo globale di precisione e prestigio sportivo, ha dato il suo sostegno all’iniziativa. L’evento ha avuto il patrocinio della Federazione Italiana Golf.
Nelle foto: sopra, da sinistra, il pro Federico Zucchetti, Claudio Marenzi, presidente del Golf Club Alpino di Stresa, e i giocatori paralimpici Fabrizio Gardiol, Giulia Marabotti e Cristiano Berlanda; sotto, tutti i professionisti partecipanti